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al testo di Carla Vercelli
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Oh, il dolce languore della neve il vorticoso torpore amorale il grande abisso scialbo sul quale alberi nuovi si rarefanno così i pensieri d'amore eccedono fino all'arpeggio.
Da un luogo rosso di fuoco e trasparente di cristallo la neve arriva leggera a bruciare di più e ancora il terribile manto nero del mondo a renderne chiara la purezza.
Purezza di una Domenica Gaudete -quella purezza che ha solo il Bene- è la neve-vita che ci scrive nella lingua del gatto e del cinghiale sulla corteccia dell'abete fra il battito d'ali dell'angelo.
La neve, transitoria e pura contingente fragile fugace perlustra gli occhi di bianca luce all'oblio invita, all'evanescenza. Così resta la speranza di pace: nel culto gioioso dell'impermanenza.
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